Dal 27 marzo la nuova grande mostra ai Musei San Domenico di forlì
La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì propone per il 2022 un nuovo appuntamento espositivo dedicato a un grande mito femminile della nostra storia, una figura misteriosa e travisata: Maria Maddalena.
A lei l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione e dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, la storia dell’arte stessa e i suoi sviluppi.
Chi era davvero la Maddalena? E perché si è generata e sviluppata quella confusa, affascinante sequenza di rappresentazioni che hanno portato alla costruzione della sua sfaccettata identità?
Attraverso alcune delle più preziose e affascinanti opere d’arte a lei dedicate, l’esposizione forlivese del 2022 – a cura di Cristina Acidini, Paola Refice, Fernando Mazzocca – intende indagare il mistero irrisolto di una donna di nome Maria che ancora inquieta e affascina.
Dal 27 marzo al 10 luglio 2022, le sale del San Domenico ospiteranno 200 opere tra le più significative dal III sec. d.C. al Novecento, suddivise in 11 sezioni, in un percorso espositivo che ricomprende pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche e che si snoda attraverso i più grandi nomi di ogni epoca.
Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, la mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli. Il progetto espositivo porta in Italia capolavori provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali.
Il percorso espositivo, curato nel suo allestimento dagli studi Wilmotte et Associés di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì, si articolerà all’interno della Chiesa di San Giacomo e delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico e sarà accompagnato da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
Le grandi esposizioni forlivesi che hanno visto, a partire dal 2006, eventi come Marco Palmezzano. Il Rinascimento nelle Romagne (2005-2006); Silvestro Lega. I Macchiaioli e il Quattrocento (2007); Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni (2008); Antonio Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura (2009); Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh (2010); Melozzo da Forlì. L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello (2011); Wildt. L’anima e le forme da Michelangelo a Klimt (2012); Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre (2013); Liberty. Uno stile per l’Italia Moderna (2014); Boldini. Lo spettacolo della modernità (2015); Piero della Francesca. Indagine su un mito (2016); Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia (2017); L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio (2018), Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini (2019); Ulisse. L’arte e il mito (2020), Dante. La visione dell’arte (2021) hanno portato 1.450.000 visitatori e un riconoscimento scientifico internazionale.
Le mostre “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio” e “Ulisse. L’arte e il mito” hanno vinto l’oscar del Global Fine Art Awards rispettivamente nelle categorie Best Renaissance, Baroque, Old Masters, Dynasties – Group or Theme (5° edizione del premio, 2019) e Best Ancient (7° edizione del premio, 2021).
Anche in questa occasione continuerà la preziosa collaborazione con Mediafriends, l’Associazione Onlus di R.T.I. Spa, Mondadori Spa e Medusa Film Spa, nel segno della solidarietà. Una collaborazione consolidata che ha consentito, nel tempo, di finanziare molti progetti sul territorio nazionale, senza dimenticare realtà complesse in aree del terzo mondo, grazie alla vendita dei biglietti di ingresso alla mostra.
Anche Sky Arte sarà nuovamente partner della mostra dedicando alla figura della Maddalena il consueto speciale televisivo, una storica collaborazione che la Fondazione condivide con importanti partner privati.
Nel momento difficile che tutto il mondo vive a causa della pandemia del Covid-19 – e il nostro Paese col mondo – questa nuova iniziativa culturale vuole essere un simbolo di riscatto e di ripresa non solo del territorio, ma del mondo dell’arte e dello spirito di civiltà che essa rappresenta.