AL MAST IN DIALOGO CON URS STAHEL
Il recente progetto fotografico di Penelope Umbrico si basa su un archivio di circa 28.000 fotografie di oggetti di seconda mano messi in vendita su piattaforme web consumer-to-consumer – come eBay, Alibaba e Craigslist – e in magazzini di arredi di uffici in liquidazione. La mole di immagini, raccolte negli ultimi dieci anni, rende visibile la monumentalità delle nostre abitudini di consumo post-Internet e i loro effetti sull’ambiente.
Penelope Umbrico è un’artista statunitense. Le sue installazioni, i suoi video e le sue opere digitali utilizzano i motori di ricerca e le piattaforme web come un ampio archivio attraverso cui esplorare la produzione e il consumo di immagini.
Le sue opere sono state esposte, tra gli altri, al MoMA PS1 e al Museum of Modern Art di New York, al MassMoCA in Massachusetts, al San Francisco Museum of Modern Art in California, al Milwaukee Art Museum in Wisconsin; al Finnish Museum of Photography di Helsinki, al Foto Colectania a Barcellona, Spagna, alla Photographers’ Gallery di Londra, al Kunstverein Ludwigshafen in Germania, ai Rencontres d’Arles in Francia, al Benaki Museum di Atene, alla Biennale di Fotografia di Daegu in Corea, al Festival Internazionale di Fotografia di Pingyao in Cina e alla Gallery of Modern Art a Brisbane, Australia.
Le sue opere sono nelle collezioni dei musei di tutto il mondo ed ha ricevuto numerosi premi tra cui il Guggenheim Fellowship, lo Sharpe-Walentas Studio Grant, la Smithsonian Artist Research Fellowship, la New York Foundation of the Arts Fellowship, e l’Anonymous Was a Woman Award.
Le sue monografie sono state pubblicate da Aperture e RVB Books.